VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI NELLE PRIGIONI TURCHE

Il governo turco sta violando il diritto interno e internazionale consolidato, trattenendo arbitrariamente i prigionieri gravemente malati. I prigionieri in Turchia stanno lottando contro la violenza sessuale e fisica, come le perquisizioni a nudo, le molestie e i pestaggi brutali, nonché contro molte violazioni dei diritti, come le mense eccessivamente costose, i raid di mezzanotte nei reparti, restrizioni del libro, negazione della medicina e punizioni arbitrarie[1].  Questo articolo farà luce su alcuni casi di violazione dei diritti umani che si verificano oggi nelle carceri turche.

 

Dopo il tentativo di colpo di stato nel 2016, il numero di detenuti è aumentato in modo massiccio, al punto che il sovraffollamento carcerario è diventato un problema prevalente. Tuttavia, il sovraffollamento non è l’unica questione che riguarda le carceri in tutta la Turchia, ma i maltrattamenti e le violazioni dei diritti umani che si verificano nelle decine di migliaia di prigionieri sono un problema serio che deve essere affrontato immediatamente.

 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha preso di mira i seguaci del momento Gülen, un gruppo di fede ispirato dal clero turco Fethullal Gülen, da quando una serie di indagini sulla corruzione ha avuto luogo nel dicembre 2013, implicando Erdogan, i suoi parenti e il suo circolo interno.[2]  Tra i bersagli ci sono molti politici dell’opposizione, giornalisti, avvocati e difensori dei diritti umani. Yusuf Bekmezci (82), un prigioniero gravemente malato che era in custodia nella prigione F-Type di Kırıklar a Izmir, è morto dopo 47 giorni in terapia intensiva.[3]  Fu arrestato nel gennaio 2020 come parte delle indagini sul movimento Fetullah Gülen. Bekmezci è stato condannato a 17 anni e 4 mesi di reclusione il 9 aprile 2021 con l’accusa di essere un “manager di un’organizzazione”.[4]  Saadet Aytekin, sua nipote e avvocato ha dichiarato che il suo “caso del nonno era alla Corte Suprema. La sua sentenza non era stata ratificata. Tuttavia, la corte ha stabilito che ‘dovrebbe continuare a scontare la sua pena in ospedale’ come se la sua condanna fosse stata ratificata. Ha avuto malattie durante i suoi due anni di detenzione, ma si sono rifiutati di rilasciare un uomo attaccato alle tube in terapia intensiva perché era un “rischio di fuga”.”[5]  Infatti, il Consiglio turco di medicina forense (ATK) ha emesso un rapporto medico affermando che Bekmezci non era in grado di rimanere in carcere, ma la corte ha respinto la relazione affermando che era a “rischio di fuga”.[6]  Sua figlia, Şeyma Bekmezci, ha dichiarato l’incapacità di suo padre di capire i procedimenti giudiziari alla luce del suo avanzato Alzheimer, che di conseguenza gli ha reso impossibile difendersi. Ha suggerito che la mancanza di un’adeguata assistenza sanitaria mentale in carcere è stato uno dei fattori che hanno causato il suo deterioramento: “si dimentica completamente in tribunale ed è in una posizione vulnerabile”. [7]

 

L’Associazione per i diritti umani (İHD) ha dichiarato che, a partire da giugno 2020, il numero di detenuti malati rinchiusi dietro le sbarre in Turchia ammontava a 1.605, di cui circa 600 erano in condizioni critiche. Il governo permise la loro detenzione anche se la maggior parte di loro aveva rapporti forensi e medici che li ritenevano inadatti a rimanere in carcere. Le autorità hanno rifiutato il loro rilascio sulla base del fatto che rappresentano un potenziale pericolo per la società. Il mancato rilascio di prigionieri gravemente malati in tempo per ricevere cure mediche adeguate ha provocato cinque morti nei primi otto mesi del 2020. Dopo la pandemia, il governo ha rilasciato i prigionieri accusati di omicidio, ma ha deciso di mantenere i prigionieri politici nonostante i rischi della pandemia. Mugla morì dopo aver contratto Covid-19. [8]

 

Durante novembre e dicembre 2021, diversi prigionieri persero la vita mentre erano detenuti nelle prigioni di tipo T e F. I prigionieri Garibe Gezer e İlyas Demir furono trovati morti nelle celle imbottite dove erano stati isolati.[9] Alcuni prigionieri, come il trentatreenne Bangin Muhammed e il sessantacinquenne Abdülrezzak Şuyur sono deceduti a causa del mancato rilascio nonostante la loro grave malattia e, in quest’ultimo caso, il cancro avanzato.[10] Altre persone sono state trovate morte nelle loro celle e l’amministrazione ha informato le loro famiglie del suicidio.[11]

 

 

Il 20 gennaio 2022, 43 associazioni di avvocati e giuristi, nonché organizzazioni per i diritti umani a livello nazionale e internazionale, hanno firmato una lettera urgente per i titolari del mandato speciale delle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione sull’imminente rischio per la salute e la vita del prigioniero malato Aysel Tugluk, detenuto nel carcere F-Type di Kocaeli Kandira dal dicembre 2016. [12] Tugluk è stato diagnosticato con demenza e continua imprigionato nonostante le chiamate da parte di rapporti medici che dimostrano il suo stato precario e peggioramento della salute, esacerbato dalla pandemia Covid-19. Fornendo informazioni supplementari sulle questioni sistemiche relative al trattamento dei prigionieri in Turchia, La lettera chiede che le procedure speciali esortino il governo turco a rilasciare immediatamente Aysel Tugluk e tutti i prigionieri gravemente malati in linea con gli standard nazionali e internazionali per quanto riguarda il trattamento dei prigionieri.[13]  Nonostante ciò, all’inizio di febbraio 2022, il detenuto Turgay Deniz (39) ha sofferto di insufficienza polmonare e ha perso la vita mentre era in detenzione arbitraria. Anche se i rapporti medici hanno sottolineato l’importanza di essere curato durante il ricovero, è rimasto in carcere.[14]La sua storia è una delle otto storie di persone che sono morte nelle prigioni turche negli ultimi tre mesi.[15] Nusret Mugla, 84 anni, è stato condannato e imprigionato per essere un simpatizzante del Gulen Movement. Il suo arresto non ha considerato la sua età, malattie cardiache e renali, e il cancro alla prostata, e come risultato dell’assistenza trascurata, è morto in carcere.

Il comunicato stampa della filiale di Istanbul ha rilevato che le gravi violazioni dei diritti nelle carceri stanno gradualmente diventando sistematiche e hanno raggiunto una situazione di stallo nel settore sanitario, nel diritto alla comunicazione, alla tortura e ai maltrattamenti.[16] Accedere alla giustizia è diventato senza speranza per molti prigionieri in Turchia. Le organizzazioni per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per il fatto che “è ormai visto come un normale incidente nel paese che il cadavere di una persona viene portato fuori di prigione in qualsiasi momento.” [17]

 

Riferendosi ai dati di İHD,nel marzo 2021, c’erano almeno 1.605 prigionieri malati, 604 dei quali erano in condizioni precarie al momento della pubblicazione della dichiarazione.[18] Le organizzazioni per i diritti umani sono a conoscenza di almeno 38 prigionieri che dovrebbero essere rilasciati con urgenza, poiché le loro condizioni stanno ulteriormente peggiorando. Ad oggi, tuttavia, le autorità non hanno risposto alle chiamate degli attivisti per i diritti umani o delle famiglie.

 

A nome di Broken Chalk, rivolgo un appello urgente a tutte le comunità e organizzazioni internazionali affinché agiscano contro le ingiustizie e i trattamenti inumani contro i prigionieri politici intrapresi da Erdogan e dal suo regime, e per assisterli nel loro rilascio dalle condizioni degradanti in cui sono detenuti.

 

Written by Olga Ruiz Pilato

Translated from https://brokenchalk.org/human-rights-violations-in-turkish-prisons/

Sources;

[1] Duvar English, MHP submits social media proposal, seeks penalties for fake accounts, February 2022 <accessible at https://www.duvarenglish.com/mhp-submits-social-media-proposal-seeks-penalties-for-fake-accounts-news-60333>.

[2] Turkish Minute, Turkish court rejects ailing philanthropist’s appeal for release from prison, January 2022 <accessible at  https://www.turkishminute.com/2022/01/12/kish-court-rejects-ailing-philanthropists-appeal-for-release-from-prison/>.

[3] MedyaNews, Turkey: Severely ill octogenarian prisoner dies, January 2022 <accessible at https://medyanews.net/turkey-severely-ill-octogenarian-prisoner-dies/>.

[4] Ibid.

[5] Ibid.

[6] Turkish Minute, Turkish court rejects ailing philanthropist’s appeal for release from prison, January 2022 <accessible at  https://www.turkishminute.com/2022/01/12/kish-court-rejects-ailing-philanthropists-appeal-for-release-from-prison/>.

[7] Ibid.

[8] Politurco, Gulenm sympathisers are dying in prisons under the ruling of the Erdogan regime, February 2022 <accessible at  https://politurco.com/gulen-sympathizers-are-dying-in-prisons-under-the-ruling-of-the-erdogan-regime-84-year-old-nusret-mugla-was-one-of-the-many-and-died-most-recently.html>.

[9] English Bianet, At least 59 ill prisoners lost their lives in Turkey in a year, January 2022 <accessible at  https://m.bianet.org/english/human-rights/256124-at-least-59-ill-prisoners-lost-their-lives-in-turkey-in-a-year>.

[10] Ibid.

[11] Ibid.

[12] International Federation for Human Rights, Turkey must immediately release Aysel Tugluk and other severely ill prisoners, January 2022 <accessible at https://www.fidh.org/en/region/europe-central-asia/turkey/turkey-must-immediately-release-aysel-tugluk-and-other-severely-ill>.

[13] Ibid.

[14] Ibid.

[15] Ibid.

[16] English Bianet, At least 59 ill prisoners lost their lives in Turkey in a year, January 2022 <accessible at  https://m.bianet.org/english/human-rights/256124-at-least-59-ill-prisoners-lost-their-lives-in-turkey-in-a-year>.

[17] Ibid.

[18] Ibid.

Summary of North Macedonia 2022 Report

Accompanying document Communication from the Commission to the European Parliament, the Council, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions

Writer: Paul Schamp

Editor: Olga Ruiz Pilato

 

  • Despite improvements in the legal framework, action to provide equal access to education for children with disabilities is at an early stage.
  • More work and legislation are required for the protection of educational rights of boys and girls in educational-correctional facilities
    • Boys in juvenile educational-correctional facility near Tetovo did have access to education between September 2021 and June 2022, but conditions have improved.
    • Girls in the educational-correctional facility in the female ward of Idrizovo prison have not had appropriate education for a year. Legislation should be amended to find long-term solutions for educational-correctional measures for girls.
  • Progress in Roma inclusion through Roma inclusion strategy 2020-2030
    • Strategy does not address participation, empowerment and capacity-building
    • No systematic response to address street children
    • No measures taken to prevent irregular attendance of Roma children in primary education, and no measures to reintegrate students who are not enrolled or who have left without completing it.
    • Segregation in schools remains high
  • The education of asylum-seeking children in primary schools needs improvement
    • Additionally, no systematic Macedonian language and extracurricular classes are offered to foster an easy transition between education levels, older children continue to miss education opportunities due to these gaps.
  • Improvements in reforming education curricula and reducing skills mismatches is hampered by lack of funding and capacity
    • Progressed well in terms of number of people with higher educational attainment, however curricula are not well suited to equip graduates with necessary skills to match labor demand
    • State financial support is insufficient
    • Coordination between education sector and businesses is weak
    • Public spending on education and training amounted to 3.3% of GDP in 2020 compared to an average of 3.75 of GDP in the past five years. However, it has increased to 3.76% of GDP in 2021.
      • This is below the EU level of 5% and below peer-country averages
    • Education spending is inefficiently distributed between municipalities on account of outdated formulas for redistribution of public education funds
  • In 2022, care and education are delivered in 77 public and 30 private kindergartens
  • North Macedonia is moderately prepared in the area of education, but limited progress was made in the reporting period
    • Still impacted by the COVID-19 pandemic
    • Implementation of the 2018-2025 education strategy is slow
    • Slow development of a proper monitoring system
  • Recommendations from last year’s report were only partially addressed. In particular, North Macedonia should
    • Adopt the vocational education and training (VET) law and establish and operate the regional VET centers.
    • Finalize and adopt the law for adult education
    • Improve access to quality education for all, in particular children with disabilities and Roma children
  • Enrollment remains low
    • Only 45% of children from 3-6 years of age in North Macedonia were enrolled in licensed childhood education institutions (2020-2021)
      • Slight improvement to the previous year.
    • Enrollment in higher education remains low. The number of students enrolled in the first year of studies has been declining in the last 3 years
    • However, the number of ROMA students enrolled in higher education rose from 46% to 52% in the last three years.

Cover image : https://www.balcanicaucaso.org/eng/Areas/North-Macedonia/North-Macedonia-new-premier-new-European-perspectives-215366

ملك شيتينكايا: نضال أم من أجل العدالة

السيدة ملك شيتينكايا هي والدة طه فرقان شتينكايا، وهو طالب عسكري. ملك تؤمن ببراءة ابنها وتحاول بيان صوتها على وسائل التواصل الاجتماعي حتى يتم إطلاق سراح ابنها المحتجز حاليًا. بقيت في المنزل مع أطفالها لمدة ثلاث سنوات ونصف، معتقدة أن الدولة ستوفر العدالة حتى قررت أخيرًا النزول إلى الشوارع للاحتجاج على ظلم الحكومة من خلال المظاهرات والمسيرات السلمية

[i]

وفقًا للدستور التركي ، لكل مواطن الحق في التصرف السلمي دون إذن و دون حجر أو عصا أو سلاح. ومع ذلك، في كل مرة تحتج فيها ، يتم تغريمها ٣٩٠ ليرة تركية ويتم نقلها إلى مركز الشرطة، حيث يتم احتجازها لعدة  ساعات.  في إحدى المرات التي تم اعتقالها، أُجبرت على البقاء في قسم مكافحة  الإرهاب لمدة يومان

[ii]

تشتهر ملك شيتينكايا بحملاتها واحتجاجاتها السلمية التي تسعى لزيادة الوعي بكون ابنها ضحية معروفة للجماهير السلمية ولإطلاق سراح ابنها٬ ومئات آخرين من سقطوا ضحية للاعتقالات الغير القانونية. الاحتجاجات تنبع من عدم فعالية النظام القضائي التركي في ظل نظام أردوغان

كان نجل شيتينكايا طه، طالبًا عسكريًا في أكاديمية القوات الجوية التركية. كان في إجازته الصيفية في نزله بعد أن أكمل سنته الأولى الأكاديمية للقوات الجوية. في العاشر من يوليو ٢٠١٦، أي قبل خمسة أيام من محاولة الانقلاب في تركيا، تمت دعوة الطلاب العسكريين إلى المعسكر العسكري الروتيني الذي يستمر لمدة ٣ أسابيع. كانت هذه المعسكرات أحد البرامج التي تم تحديدها مسبقًا قبل عام واحد وتم تضمينها في تقويم البرنامج السنوي للطلاب العسكريين [iii]

في صباح يوم ١٥ يوليو، قام قائد القوات الجوية العماد عابدين أونال بزيارة غير مخطط لها إلى معسكر الطلاب العسكريين وألقى كلمة أمام الطلاب. كان أونال يزور معسكر الطلاب العسكريين كل عام، و كانت زيارته ملحوظة عند الجميع. عادة ما يقوم بزيارة مقررة إلى المركز. سيقوم الطلاب العسكريون بتنظيف موقع المخيم، والطهي، وصيانة المساحات، استعدادا لزيارات رفيعة المستوى. بمجرد الانتهاء من الاستعدادات، يلتقي الزوار بالطلاب العسكريين [iv]

و في طريقهم الى المعسكر اجتاز الطلاب نقاط الشرطة عند وصولهم إلى جسر عثمان غازي، لكن لم يسألهم أي من رجال الشرطة إلى أين هم ذاهبون. لم يحمل القادة أي نقود معهم، لذلك عندما وصلوا إلى الجسر، دفع كل من الطالبين رسوم المرور نقدًا التي  جمعوها بشكل فردي وعبروا الجسر. أوقفت السلطات الحافلة التي كانت تنقل الطلاب العسكريين في سلطان بيلي بعد عبور الجسر و أخبروهم بوقوع انقلاب,  مما أثار صدمةٌ للطلاب. قدّٙم المدنيين الماء والسجائر للطلاب العسكريين وغنوا النشيد الوطني

[v]

 

في حوالي الساعة الثانية صباحًا، قال اثنان من رجال الشرطة، “حسنا، لدينا هؤلاء الفتيان؛ يمكنكم التفرق”. ففعل الطلاب ما قيل لهم، وأكدوا أنهم ليسوا من تؤامروا الانقلاب. و لكن ألقت الشرطة القبض على الطلاب العسكريين وجعلتهم ينتظرون على الجسر حتى الساعة ٨ صباحًا  بدلاً عن اصطحاب الطلاب إلى مركز الشرطة أو مدرسة القوات الجوية

[vi]

و في الصباح، بدأ الناس يصلون إلى الجسر حاملين أسلحة وسكاكين وأسياخ وعصي وبدأوا في مهاجمة الطلاب. قاموا أولاً بتحطيم نوافذ الحافلة وشرعوا في الصعود إلى الحافلة والبدء في ركل الطلاب.  أطلق أحد المسلحي النارعلى خزان الغاز وصرخ بأن يقتلوهم

. قام الطلاب بإخفاء أسلحتهم تحت أذرعهم رداً على الخوف والرعب الذي اندلع، ولحسن الحظ، لم يُقتل أي طالب. ومع ذلك، تم نقل الأطفال الموجودين إلى مركز الشرطة في السلطان بيلي واحتجزوا لمدة أربعة أيام

[vii]

كانت ظروف المرافق المؤسسية سيئة للغاية. فاحتُجزوا الطلاب بشكل تعسفي لأكثر من خمس سنوات، وتعرض الطلابرللتعذيب لمدة أربعة أيام متتالية تحت سلطة الشرطة، وتم تقييد الكلاب وحرمانهم من الطعام والماء. فهذه المعاملة تسلط الضوء على الانتهاكات الجسيمة لحقوق الإنسان. عندما طلب الطلاب الذهاب إلى المرحاض، تم أخذهم بضرب ظهورهم وأكتافهم ورؤوسهم بالحائط. ملأت سلطات السجن غرف احتجاز تتسع لـ ٤٠شخصًا بـ ١٢٠شخصًا

[viii]

و كانت قضية الاتهام ضد الطلاب العسكريين تسعى إلى ثلاثة أحكام بالسجن مدى الحياة بتهمة الإطاحة بالدستور التركي. فصلت السلطات الطلاب المسجونين إلى  خمس قضايا، وهي “قضية سلطان بيلي” و “قضية تي آر تي / ديجيتورك” و “قضية أورهانلي” و “قضية جسر البوسفور” و قضية جسر فاتح سلطان محمد

ألغت محكمة النقض قضية  قضية “تي آر تي / ديجيتورك ” مع ٣٧ طالبًا ، وأعادت فتح المحاكمة. ومع ذلك، حُكم على الطلاب بالسجن مدى الحياة بعد محاكمة الاستئناف. أثبتت العملية القضائية في تركيا أن المحاكم السفلى لا تلتزم بقرارات المحاكم الأعلى ولكنها تعمل بدلاً من ذلك بناءً على أوامر حكومية. إن “قضية سلطان بيلي”، حيث يوجد أطفال السيدة ملك شيتينكايا، على قيد المراجعة حاليًا في محكمة النقض ومن المحتمل أن يتم إبطالها في الأشهر المقبلة. ومع ذلك ، كما هو الحال في قضية “تي آر تي / ديجيتورك” ، فهي تعتقد أن المحاكم لن تلتزم بهذا القرار، وسيستمر احتجاز الأطفال. إنها تأمل أن تكون مخطئة وتتمنى أن يتم الإفراج عن جميع الأطفال، لكن ممارسات الحكومة الحالية أثبتت أنه من غير المحتمل

[ix]

وتقدمت السيدة مليك شيتينكايا ، نيابة عن ابنها ، بطلب إلى الفريق العامل المعني بالاحتجاز التعسفي التابع لمجلس حقوق الإنسان التابع للأمم المتحدة ، للنظر في قضيته والبت فيها. تمت مراجعة الملف والبت فيه بالفعل، مما أدى إلى  قرار الإفراج الفوري عن طه شيتينكايا. على الرغم من ذلك، لا يعترف النظام القانوني التركي حاليًا بالمحكمة الأوروبية لحقوق الإنسان أو بأي من هيئات الأمم المتحدة. على هذا النحو ، يعتبر القرار غير صالح للقضية

هناك ما يقارب من ٣٤١ طالبًا مسجونًا. ثلاثة منهم من الإناث ، وثلاثة منهم ماتوا

[x]

تل مراد تكين وراجيب أنيس كاتران بوحشية من خلال إعدامهما على جسر البوسفور خلال محاولة الانقلاب الدموية في ١٥يوليو. تم العثور عليهم في المشرحة بعد ١٢يومًا معًا٬ ولم يمكن التعرف عليهم. ولكن استطاع الوالدان التعرف على جثمانهم من أظافرهم. لم يتم تسليم عربة جنازة أو توابيت لأسرهم و رفضوا من تأدية الصلاة على الجثث. بالإضافة إلى ذلك، لم يتم إقامة مراسم جنازة، وقيل لهم بدفن نجليهم في صمت. لم تُمنح العائلات مقابر لجثث هؤلاء الطلاب. ومع ذلك، كان أقاربهم قد اشتروا مقبرة عائلية مسبقًا، وتمكن دفن الجثث هناك. وتوفي الطالب الثالث يوسف كورت في وقت لاحق. سُجن لمدة تسعة أشهر ، وتسبب التوتر الشديد ومستويات الضغط في تفاقم تطوره لمرض السرطان. فتوفي يوسف قبل عام في عبء الآلام التي تحملها

[xi]

كما ذكر أعلاه، تم احتجاز ثلاث طالبات خلف القضبان لنفس الأسباب. وهما محتجزتان في سجن باكيركوي المخصص للنساء. و هن  نعمت عصم غونولو، ناجيهان يافوز وسينا أوغوت آلان. كانت هؤلاء الفتيات ٢٠ عامًا من العمر عندما تم القبض عليهن

فقدت ناجيهان والدها في الأول من مارس ٢٠٢٢، لكنها لم تتمكن من حضور جنازة والدها. أما نعمت فهي ابنة شهيد. استشهد والدها عندما كانت في الثالثة من عمرها عندما كان يعمل ملازمًا أول في القوات الجوية التركية. على الرغم من كونها ابنة شهيد ، فقد حكم عليها بالسجن المؤبد بتهمة لا أساس لها من الانتماء إلى منظمة إرهابية. والد المحتجزة سينا ضابط متقاعد من القوات المسلحة التركية. ورغم ذلك حكم عليها بالسجن المؤبد لكونها خائنة  و إرهابية

أصبحت السيدة ملك شيتينكايا موضوع أطروحة أوروبية. التقت هيلينا فودوبيجا، خريجة علم الآثار والأنثروبولوجيا، بشيتنكايا في أطروحة الماجستير “حول ذكريات” الطلاب العسكريين وعائلاتهم الذين حُكم عليهم بالسجن مدى الحياة في نطاق برنامج الماجستير الأوروبي لحقوق الإنسان والديمقراطية بجامعة لوكسمبورغ في ١٥ يوليو والفترة التي تليها.

[xii]

كانت ملك شيتينكايا أم لثلاثة أطفال وتعيش حياة متواضعة في تركيا. في مساء يوم ١٥ يوليو ٢٠١٦، أصبحت أماً تسعى لتحقيق العدالة في الشوارع. وستواصل نضالها حتى تنتهي من إطلاق سراح جميع الطلاب المعتقلين تعسفيا

بقلم بركان دوغان أونيس

تحرير أولغا رويز بيلاتو

ترجمة رويفة الريامية من

 

 

المصادر

[i] https://politurco.com/arrest-of-ms-melek-cetinkaya-is-an-intervention-to-democracy.html [Accessed on 03/04/2022]

[ii] https://politurco.com/melek-cetinkaya-turkish-state-under-erdogan-regime-took-me-out-on-the-street.html [Accessed on 03/04/2022]

[iii] Ibid.

[iv] Ibid.

[v] https://www.duvarenglish.com/human-rights/2020/01/25/my-son-is-not-a-coup-plotter-a-mothers-struggle-to-prove-her-cadet-sons-innocence [Accessed on 03/04/2022]

[vi] https://www.youtube.com/watch?v=ND5snMwA2JQ [Accessed on 03/04/2022]

[vii] Ibid.

[viii] https://politurco.com/melek-cetinkaya-turkish-state-under-erdogan-regime-took-me-out-on-the-street.html [Accessed on 03/04/2022]

[ix] https://www.youtube.com/watch?v=7HB6cRgf15w [Accessed on 03/04/2022]

[x] https://politurco.com/melek-cetinkaya-turkish-state-under-erdogan-regime-took-me-out-on-the-street.html [Accessed on 03/04/2022]

[xi] https://www.youtube.com/watch?v=tofQTvdJlqk&t=290s [Accessed on 03/04/2022]

[xii] https://ahvalnews.com/tr/melek-cetinkaya/melek-cetinkaya-avrupada-tez-konusu-oldu [Accessed on 03/04/2022]

* صورة المحاصيل من:  https://www.tr724.com/melek-cetinkayanin-ogluna-hucre-cezasi/

Universal Periodic Review of Serbia

  • This report has been prepared by Broken Chalk to contribute to the 4th Universal Periodic Review [UPR] of Serbia. Broken Chalk is an Amsterdam-based NGO focused on human rights violations in the field of education. Since the organisation’s main mission is to fight inequalities and improve the quality of education worldwide, this report focuses on human rights specifically with regards to education.
  • The report will firstly explore the main problems in the educational field in Serbia, including information on what recommendations Serbia received in the 3rd cycle UN UPR review in 2018 and what actions they have taken to improve education. It offers a comprehensive set of recommendations for Serbia based on experience, research and best practices that can help the country to further improve human rights in the educational sphere.
  • Serbia was last reviewed in 2018, during the 3rd UPR cycle, where it received 190 recommendations and supported 175 of those. 8% of the recommendations focused on quality education, Goal 4 of the Sustainable Development Goals [SDG]. In addition, 41% of the recommendations dealt with justice and strong institutions (SDG 16), 17% with gender equality (SDG 5) and another 17% with reducing inequalities (SDG 10). These can all be linked to education and ensuring human rights in that field.
  • In February 2021, Serbia submitted a voluntary midterm report to illustrate its improvement and progress on human rights and the implementation of the 3rd cycle recommendations.
  • Serbia ranked 63rd out of the 191 participating countries on the Human Development Index in 2021, thereby classifying as “very high” on the human development classification.[i] According to the Human Rights Measurement Initiative’s tracker, Serbia is doing 89% of what it could possibly do when it comes to ensuring the right to education considering the country’s level of income.[ii]

by Olga Ruiz Pilato & Réka Gyaraki

Download PDF

43rd_Session_UN-UPR_Country_Review_Serbia

[i] United Nations. (n.d.). Human Development Index Serbia

[ii] Human Rights Measurement Initiative Rights Tracker. (n.d.). Serbia

Cover image by Terry Feuerborn on Flickr.

Universal Periodic Review of Philippines

Out of the 257 recommendations offered during the 3rd UPR Cycle of 2017, the Philippines accepted all those concerning education under paragraphs 133.219 – 133.225, committing to prioritise expenditure towards public education. Main issues in education include high dropout and low enrollment rates, as well as discrimination.

Download PDF

41st_Session_UN-UPR_FactSheet_Phillipines

Cover image by RJ Joquico on Unsplash.

Ilham Tohti: el activista que mantiene su sonrisa a pesar de la injusticia

Ilham Tohti*, exprofesor de economía de la etnia uigur en la Universidad Minzu de Beijing, al que The Guardian se refirió recientemente como el ‘Mandela de China’, fue detenido el 14 de enero de 2014 por incitar al separatismo, el odio étnico y apoyar actividades terroristas debido a su crítica abierta hacia las políticas gubernamentales chinas. Después de su arresto tuvo lugar, entre el 17 y el 18 de septiembre de 2014, un juicio que condujo a su condena y sentencia de cadena perpetua. El juicio impactó a muchos observadores, amigos y organizaciones nacionales y extranjeras que apoyaron a Ilham debido a su prominente, intimidante y principal activismo en defensa de la autonomía y los derechos lingüísticos, culturales y religiosos de la minoría étnica uigur. Los uigures son un grupo de habla turca y comúnmente musulmán, que habita principalmente en la Región Autónoma Uigur de Xinjiang (en adelante, XUAR). Se ha hecho referencia a Ilham como “la conciencia del pueblo uigur”.

 

Contexto

El activismo de Ilham comenzó en 1994 cuando comenzó a escribir sobre las violaciones sufridas por los uigures en la XUAR. En 2006, cambió la atención online cuando él y otros académicos cofundaron el sitio web ‘Uyghur Online’ en uighurbiz.org. El sitio web era una plataforma en idioma chino que buscaba salvar las divisiones entre la minoría uigur y los chinos Han. La plataforma sirvió esencialmente como un espacio en el que Ilham podía hacer que la voz uigur se escuchara a nivel nacional e internacional. Profundizó en cómo la difícil situación de los uigures los contuvo sintiéndose menospreciados por la sociedad en general y olvidados por el gobierno chino con respecto al desarrollo socioeconómico. Ilham invitaría a los Han a una plataforma abierta, pacífica y racional para discutir y debatir sus diferentes puntos de vista porque, como enfatizó, los Han no eran enemigos de los uigures, a pesar de su actitud discriminatoria y, a menudo, violenta hacia estos últimos.

 

A través de su sitio web, Ilham promovió un enfoque pacífico y holístico y nunca incitó ni alentó la violencia. Tuvo cuidado de no chocar con las leyes gubernamentales o los acuerdos subyacentes que existen en la sociedad civil. Sin embargo, el sitio web comenzó a atraer la ira del gobierno chino, que cerró el sitio web por primera vez en junio de 2008 antes de que China fuera sede de los Juegos Olímpicos. El gobierno razonó el cierre sobre la base de que publicitaba vínculos con los llamados extremistas uigures con sede en el extranjero. Los principales disturbios étnicos en Urumqi, la capital de la XUAR, y los ataques terroristas inspirados en una lectura más agresiva del islam el 5 de julio de 2009, resultaron en aproximadamente 200 muertos, 18.000 detenidos y entre 34 y 37 desapariciones. Después de esto, Ilham habló abiertamente sobre el incidente y publicó los nombres y rostros de los que seguían desaparecidos, lo que finalmente lo llevó a su arresto domiciliario y luego a su detención en régimen de incomunicación el 14 de julio durante aproximadamente cinco semanas hasta que, tras la presión internacional, fue liberado.

 

Otro momento crucial llegó cuando Ilham y su hija, Jewher, estaban en el aeropuerto para abordar un vuelo a los EE. UU. porque Ilham iba a ocupar un puesto en la Universidad de Indiana como profesor visitante. Las autoridades lo detuvieron, lo golpearon, lo detuvieron y vio que subían a Jewher sola en el vuelo a los EE. UU. Este incidente marcó el clímax de la historia de Ilham. En octubre de 2013, una familia uigur estrelló su todoterreno en el puente Jingshui de la plaza de Tiananmen, que había sido incendiado. El gobierno chino lo calificó como un ataque terrorista, lo que resultó en que Ilham aumentara su visibilidad en los medios extranjeros de Gran Bretaña, Francia y los EE. UU., y dio lugar a que la policía política embistiera el coche de Ilham el 2 de noviembre mientras iba encaminado al aeropuerto para recoger a su madre. Las autoridades utilizaron violencia e intimidación, amenazando de muerte a su familia si no dejaba de hablar con los medios de comunicación extranjeros. Con la presión marcada sobre Ilham para que dejara de expresar sus preocupaciones, comenzó a expresar su preocupación por su seguridad a sus amigos personales y, de manera un tanto profética, en una declaración telefónica a Mihray Abdilim, un reportero del Servicio Uigur para Radio Free Asia, que la vigilancia sobre él por parte de los agentes de seguridad del Estado había aumentado y sentía que su voz pronto sería silenciada. Basado en esta preocupación, pidió que sus últimas palabras fueran registradas y publicadas solo después de su detención.

 

Arresto, violaciones y un juicio espectáculo

 En enero de 2014, alrededor de 20 policías allanaron el apartamento de Ilham en Beijing y lo golpearon frente a sus dos hijos pequeños. Lo detuvieron y cerraron permanentemente su sitio web. Al día siguiente, Hong Lei, portavoz del Ministerio de Relaciones Exteriores de China, explicó que había sido “detenido criminalmente”. Los cargos por su detención se dieron a conocer en febrero cuando la Oficina de Seguridad Pública anunció su arresto formal por “separatismo” (un relato vago que permite la pena capital), y por reclutar seguidores en su sitio web. Su arresto desencadenó una ola de apoyo a Ilham con el argumento de que se había opuesto visiblemente a los llamados a la independencia de XUAR y estaba a favor de que la región siguiera siendo parte de China. El sitio web Foreign Policy publicó su análisis de varios de los artículos almacenados en caché de Ilham como parte de su registro probatorio, y en ninguna parte encontraron ninguna expresión directa o indirecta de separatismo o independencia. Ilham fue retenido en un lugar no revelado durante cinco meses, se le prohibió cualquier contacto con familiares o amigos, y se le impidió reunirse con su abogado, Li Fangping, hasta el 26 de junio, cuando Li informó que Ilham estaba debilitado por haber sido encadenado durante los primeros 20 días de su detención y se le negó comida Halal durante los primeros 10 días de marzo. Estos actos constituyen violaciones del derecho internacional y podría decirse que entran en el ámbito de los actos de trato o pena cruel, inhumano o degradante. Muchos creen y temen que Ilham posiblemente haya soportado torturas.

Ilham solo pudo volver a ver a su familia tras ocho meses de su juicio apresurado e injusto. Fue declarado culpable y condenado a cadena perpetua el 23 de septiembre, pero niega todos los cargos que se le imputan. Durante el juicio, los fiscales dijeron que Ilham estaba retratando a los terroristas como héroes en sus clases, internacionalizó la ‘cuestión uigur’ e hizo uso de testimonios de estudiantes que se supone que se obtuvieron bajo coacción. Después del arresto de Ilham, algunos estudiantes fueron sometidos a registros desnudos forzados, fueron detenidos y algunos de ellos permanecieron desaparecidos durante largos períodos, lo que destaca el intento de los fiscales de construir un caso incriminatorio alegando que Ilham no era la persona pacífica que pretendía ser, sino que era en cambio, peligroso a los ojos de la seguridad china y tuvo que ser silenciado mediante un encierre.

 

Detrás de la lucha de Ilham

Pero ¿de qué se trata realmente el caso de Ilham Tohti? Las tensiones entre los uigures y los Han han existido desde la fundación de la República Popular China (RPC), hirviendo a fuego lento en focos de disturbios que estallan de vez en cuando y desencadenan políticas más duras contra los uigures, especialmente después de que Xi Jinping asumiera el mando del gobierno en marzo de 2013 y más tarde diera a conocer el ‘gran plan estratégico’ para la XUAR en diciembre del mismo año, e Ilham expresó su preocupación de que la presión sobre los uigures estaba a punto de aumentar. El gobierno chino ha enmarcado el tema como la ‘cuestión uigur’ o el ‘problema de Xinjiang’ que ha intentado resolver a través de un proceso de sinificación, un proceso que ha existido durante muchos siglos en la historia china y que implica la promoción de la asimilación en lugar de integración. Más tarde, alentó a los chinos Han a emigrar a la región a través de políticas que favorecieron a los Han sobre los uigures y que dieron como resultado un desequilibrio en el desarrollo socioeconómico. Ilham fue víctima del uso de tecnología y leyes de censura en China, donde hoy, incluso una sola publicación en la aplicación similar a Twitter de Sina Weibo puede llevar a su autor a la cárcel si aparentemente critica al gobierno chino. El encarcelamiento de Ilham demuestra que el gobierno chino no reconoce el puente entre los uigures y los Han. En respuesta al supuesto ataque terrorista de los uigures contra los chinos Han en la estación de tren de Kunming en marzo de 2014, el gobierno declaró una ‘guerra popular contra el terror’ y atacó a académicos, activistas, periodistas, escritores y abogados de derechos humanos a lo largo de 2014. La contradicción subyacente es que Internet sirve como herramienta principal para conectar a los seres humanos a través de fronteras geográficas, sociales, culturales y lingüísticas y en la que se lleva a cabo gran parte del comercio y la comunicación actuales. En cambio, el ‘gran cortafuegos’ del gobierno chino bloquea el consumo de contenido extranjero para que no ingrese a China y utiliza Internet como una herramienta contundente para censurar y controlar el contenido digital de acuerdo con la narrativa aprobada de la imagen, los intereses y las políticas de China, criminalizando la difusión de ‘rumores’ online y estableciendo un requisito de registro previo para cualquier cuenta online que comparta opiniones o declaraciones políticas.

 

 

Como autor de este artículo, y junto con mis colegas de Broken Chalk, siento una estrecha afinidad con la trágica historia de Ilham Tohti y muchos otros como él porque yo también tengo un blog personal donde hablo de mis preocupaciones sobre asuntos mundiales actuales. Ejercer la libertad de expresión de la forma en que lo hizo Ilham a través de su ‘blog puente’ no es un delito, ni debe etiquetar injustamente a Ilham como simpatizante del terrorismo, traficante de drogas, vendedor de armas o agente estadounidense. Realmente buscó que los uigures y los han participaran en conversaciones, pasaran por alto sus diferencias y se unieran más como personas comunes. Eligió usar formas pacíficas e informadas de educar a otros sobre los uigures, oponiéndose a la narrativa que los pinta como terroristas, malvados y riesgos de seguridad para el ethos o la base de la sociedad china. En cambio, se convirtió en un mártir político para los uigures étnicos en XUAR, recibió numerosos premios por defender y buscar expandir los derechos humanos y las libertades, y un faro que continúa alumbrando la precaria situación que los uigures han enfrentado en los campos de internamiento de China desde 2017, donde numerosas violaciones de los derechos humanos toman la forma de palizas, torturas, violaciones, asesinatos, trabajos forzados y esterilización de mujeres uigures.

 

Hoy en día Ilham es recordado como conocedor y valiente y con el impulso y la determinación de luchar por la etnia uigur, manteniendo la cabeza en alto frente a la injusticia y la intimidación de las autoridades chinas.

 

* Para leer y aprender más sobre Ilham Tohti, hay una publicación reciente llamada “Nosotros los uigures no tenemos nada que decir: habla un escritor encarcelado” (Verso Books). Es una serie de ensayos y artículos recopilados por Ilham antes de su detención. Una versión en rústica y un libro electrónico se encuentran disponibles en: https://bit.ly/3wiP6Mv

 

Texto original escrito por Karl Baldacchino, accesible en https://brokenchalk.org/ilham-tohti-an-activist-smiling-in-the-face-of-injustice/

Traducido por Olga Ruiz Pilato

 

*Nota del autor: a lo largo del artículo se utiliza su primer nombre. En la cultura uigur, su apellido, ‘Tohti’, se refiere al nombre de su padre, similar a decir que Ilham es el hijo de Tohti.

 

FUENTES

Kennedy, H. (2022) ‘We Uyghur’s Have No Say by Ilham Tohti Review – A People Ignored’. The Guardian. Available online from: https://www.theguardian.com/books/2022/mar/09/we-uyghurs-have-no-say-ilham-tohti-review-background-genocide-china [Accessed on 20/03/2022].

 

Makinen, J. (2014) ‘China’s Detention of Uighur Professor Ilham Tohti Worries U.S.’. Los Angeles Times. Available online from: https://www.latimes.com/world/worldnow/la-fg-wn-china-detention-professor-20140117-story.html#axzz2qljh0LfJ [Accessed on 19/03/2022]; see also Wong, E. (2014) ‘Uighur Scholar Ilham Tohti Goes in Trial in China on Separatist Charges’. The New York Times. Available online from: https://www.nytimes.com/2014/09/18/world/asia/separatism-trial-of-ilham-tohti-uighur-scholar-begins-in-china.html?_r=0 [Accessed on 19/03/2022]; see also Wertime, D. (2014) ‘An Internet Where Nobody Says Anything’. China File. Available online from: https://www.chinafile.com/reporting-opinion/media/internet-where-nobody-says-anything [Accessed on 19/03/2022]; see also Amnesty International, ‘Academicus Ilham Tohti: Levenslang Gevangengezet’. Available online from: https://www.amnesty.nl/wat-we-doen/themas/sport-en-mensenrechten/ilham-tohti [Accessed on 19/03/2022]; see also Denyer, S. & Rauhala, E. (2016) ‘To Beijing’s Dismay, Jailed Uighur Scholar Winds Human Rights Award’. The Washington Post. Available online from: https://www.washingtonpost.com/world/to-beijings-dismay-jailed-uighur-scholar-wins-human-rights-award/2016/10/11/d07dff8c-8f85-11e6-81c3-fb2fde4e7164_story.html [Accessed on 19/03/2022]; see also PEN America, ‘Ilham Tohti’. Available online from: https://pen.org/advocacy-case/ilham-tohti/ [Accessed on 19/03/2022].

 

Woeser, T. (2009) ‘Interview with Uyghur Scholar Ilham Tohti’. YouTube. Available online from: https://www.youtube.com/watch?v=aQT0iN1nMk8 [Accessed on 19/03/2022]; see also ‘An Internet Where Nobody Says Anything’; see also Johnson, I. (2014) “They Don’t Want Moderate Uighurs”. China File. Available online from: https://www.chinafile.com/library/nyrb-china-archive/they-dont-want-moderate-uighurs [Accessed on 19/03/2022].

‘An Internet Where Nobody Says Anything’; see also ‘To Beijing’s Dismay, Jailed Uighur Scholar Winds Human Rights Award’; see also Tom Lantos Human Rights Commission, ‘Ilham Tohti’. United States Congress. Available online from: https://humanrightscommission.house.gov/defending-freedom-project/prisoners-by-country/China/Ilham%20Tohti#:~:text=Biography%3A%20Ilham%20Tohti%20is%20a,regional%20autonomy%20laws%20in%20China. [Accessed on 19/03/2022].

 

‘Interview With Uyghur Scholar Ilham Tohti’; see also PEN America (2014) ‘Ilham Tohti: 2014 PEN/Barbara Goldsmith Freedom to Write Award Winner’. YouTube. Available online from: https://www.youtube.com/watch?v=gm6YLWrnKPw [Accessed 19/03/2022].

 

‘Ilham Tohti’. United States Congress; see also ‘An Internet Where Nobody Says Anything’.

‘They Don’t Want Moderate Uyghurs’; see also PEN America, ‘Ilham Tohti’; see also Tohti, I. (2013) ‘The Wounds of the Uyghur People Have Not Healed’. Radio Free Asia. Available online from: https://www.rfa.org/english/commentaries/wounds-07052013134813.html [Accessed on 19/03/2022]; see also ‘To Beijing’s Dismay, Jailed Uighur Scholar Winds Human Rights Award’.

 

PEN America, ‘Ilham Tohti’. See also ‘They Don’t Want Moderate Uyghurs’; see also Tohti, I. (2013) ‘Uyghur Scholar Tohti Speaks About His Concerns Before Detention’. Radio Free Asia. Available online from: https://www.rfa.org/english/news/uyghur/interview-02072014182032.html [Accessed on 19/03/2022]; see also ‘China’s Detention of Uighur Professor Ilham Tohti Worries U.S.’.

 

‘Uyghur Scholar Tohti Speaks About His Concerns Before Detention’; see also ‘They Don’t Want Moderate Uyghurs’.

 

PEN America, ‘Ilham Tohti’; see also ‘China’s Detention of Uighur Professor Ilham Tohti Worries U.S.’; see also ‘Ilham Tohti’. United States Congress; see also ‘An Internet Where Nobody Says Anything’. See also ‘Uighur Scholar Ilham Tohti Goes in Trial in China on Separatist Charges’; see also Cao, Y. (2014) ‘China in 2014 Through the Eyes of a Human Rights Advocate’. China File. Available online from: https://www.chinafile.com/reporting-opinion/china-2014-through-eyes-human-rights-advocate [Accessed on 20/03/2022].

 

‘Academicus Ilham Tohti: Levenslang Gevangengezet’; see also ‘An Internet Where Nobody Says Anything’; see also ‘Uighur Scholar Ilham Tohti Goes in Trial in China on Separatist Charges’; see also ‘China in 2014 Through the Eyes of a Human Rights Advocate’.

 

‘An Internet Where Nobody Says Anything’; see also ‘China in 2014 Through the Eyes of a Human Rights Advocate’; see also ‘China’s Detention of Uighur Professor Ilham Tohti Worries U.S.’; see also ‘They Don’t Want Moderate Uyghurs’; see also ‘To Beijing’s Dismay, Jailed Uighur Scholar Winds Human Rights Award’.

 

PEN America, ‘Ilham Tohti’; see also European Foundation for South Asia Studies, ‘Language, Religion, and Surveillance: A Comparative Analysis of China’s Governance Models in Tibet and Xinjiang’. Available online from: https://www.efsas.org/publications/study-papers/comparative-analysis-of-governance-models-in-tibet-and-xinjiang/ [Accessed on 20/03/2022]. See also ‘China in 2014 Through the Eyes of a Human Rights Advocate’; see also ‘An Internet Where Nobody Says Anything’.

 

Ilham Tohti is the recipient of PEN America’s 2014 PEN/Barbara Goldsmith Freedom to Write Award, the 2016 Martin Ennals Award for human rights defenders who show deep commitment and face great personal risk, Liberal International’s 2017 Prize for Freedom, was nominated in 2019 and 2020 for the Nobel Peace Prize, and awarded in 2019 Freedom Award by Freedom House, the Vaclav Havel Human Rights Prize by the Parliamentary Assembly of the Council of Europe (PACE), and the Sakharov Prize for Freedom of Thought.

 

‘We Uyghur’s Have No Say by Ilham Tohti Review – A People Ignored’; see also ‘Academicus Ilham Tohti’.

 

*cover photo taken from: https://www.omct.org/fr/ressources/declarations/ilham-tohti-2016-martin-ennals-award-laureate-for-human-rights-defender

LAS CÁRCELES TURCAS ESTÁN VIOLANDO DERECHOS HUMANOS

El gobierno turco está deteniendo arbitrariamente a presos gravemente enfermos, lo cual constituye una violación de las bien establecidas leyes domesticas e internacionales. Los reclusos en Turquía han de luchar contra la violencia sexual y física, como la búsqueda directa, el acoso y las palizas brutales. Algunas de las violaciones de derechos se presentan en el precio exorbitantemente caro de los comedores, redadas nocturnas en las salas, restricciones de libros, denegación de medicamentos y castigos arbitrarios.[1] Este artículo arrojará luz sobre algunos casos de violaciones de derechos humanos que tienen lugar hoy en las prisiones turcas.

 

Tras el intento de golpe de Estado de 2016, las cifras de encarcelamiento han aumentado enormemente hasta el punto de que el hacinamiento en las cárceles se ha convertido en un problema frecuente. Sin embargo, el hacinamiento no es el único problema que preocupa en las cárceles de Turquía, sino que los malos tratos y los abusos contra los derechos humanos que sufren las decenas de miles de presos es un problema grave que debe abordarse de inmediato.

 

El presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha estado apuntando a los seguidores del movimiento Gülen, un grupo basado en la fe inspirado por el clérigo turco Fethullal Gülen, desde que se llevó a cabo una serie de investigaciones de corrupción en diciembre de 2013, que implican a Erdogan, sus familiares y su círculo íntimo.[2] Entre los objetivos se encuentran políticos de la oposición, periodistas, abogados y defensores de los derechos humanos. Yusuf Bekmezci (82), un recluso gravemente enfermo que estaba bajo custodia en la prisión tipo F de Kırıklar en Izmir, murió después de 47 días en cuidados intensivos.[3] Fue arrestado en enero de 2020 como parte de las investigaciones sobre el Movimiento Fetullah Gülen. Bekmezci estuvo en prisión preventiva en Izmir Kırıklar F-Type Prison y sentenciado a 17 años y 4 meses de prisión el 9 de abril de 2021 por el cargo de “gerente de una organización”.[4] Saadet Aytekin, su nieta y abogada afirmó que “el caso de su abuelo estaba en la Corte Suprema. Su sentencia no había sido ratificada. Sin embargo, el tribunal dictaminó que ‘debe continuar cumpliendo su condena en el hospital’ como si su condena hubiera sido ratificada. Tuvo enfermedades a lo largo de sus dos años de detención, pero se negaron a liberar a un hombre conectado a los tubos en cuidados intensivos porque era un ‘riesgo de escape’”.[5] De hecho, el Consejo Turco de Medicina Forense (ATK) emitió un informe médico que afirmaba que Bekmezci no estaba en condiciones de permanecer encarcelado, pero el tribunal desestimó el informe al afirmar que corría “riesgo de fuga”.[6] Su hija, Şeyma Bekmezci, manifestó la incapacidad de su padre de comprender los procedimientos judiciales a la luz de su avanzado Alzheimer, lo que en consecuencia le imposibilitaba defenderse. Sugirió que la falta de atención de salud mental adecuada en prisión fue uno de los factores que causaron su deterioro: “se olvida por completo de sí mismo en la corte y está en una posición vulnerable”.[7]

 

La Asociación de Derechos Humanos (İHD) declaró que, en junio de 2020, el número de reclusos enfermos encerrados tras las rejas en Turquía ascendía a 1.605, de los cuales aproximadamente 600 se encontraban en estado crítico. El gobierno permitió su detención a pesar de que la mayoría de ellos tenían informes forenses y médicos que los consideraban no aptos para permanecer encarcelados. Las autoridades rechazaron su liberación sobre la base de que representan un peligro potencial para la sociedad. La falta de liberación de los presos en estado crítico a tiempo para recibir el tratamiento médico adecuado resultó en cinco muertes durante los primeros ocho meses de 2020. Después del golpe de la pandemia, el gobierno liberó a los presos acusados ​​de asesinato, pero decidió mantener a los presos políticos a pesar de los riesgos de la pandemia. Mugla murió después de contraer Covid-19.[8]

 

A lo largo de noviembre y diciembre de 2021, varios presos perdieron la vida mientras estaban detenidos en las cárceles Tipo T y Tipo F. Los presos Garibe Gezer e İlyas Demir fueron encontrados muertos en las celdas acolchadas donde habían estado aislados.[9] Algunos presos, como Bangin Muhammed, de 33 años, y Abdülrezzak Şuyur, de 65 años, fallecieron debido a que no fueron liberados a pesar de su grave enfermedad y, en este último caso, de cáncer avanzado.[10] Otros fueron encontrados sospechosamente muertos en sus celdas, y la administración informó a sus familias que se habían suicidado.[11]

 

El 20 de enero de 2022, 43 colegios de abogacía y abogados individuales, así como organizaciones de derechos humanos a nivel nacional e internacional firmaron una carta urgente para los titulares de mandatos especiales de las Naciones Unidas para llamar la atención sobre el riesgo inminente para la salud y la vida de la reclusa enferma Aysel Tugluk, recluida en la prisión tipo F de Kocaeli Kandira desde diciembre de 2016.[12] Tugluk ha sido diagnosticada con demencia y continúa encarcelada a pesar de las llamadas de los informes médicos que demuestran su precario estado y el deterioro de su salud, exacerbado por la pandemia de Covid-19. Proporcionando información adicional sobre problemas sistémicos relacionados con el tratamiento de los presos en Turquía, la carta solicita que los Procedimientos Especiales insten al gobierno turco a liberar de inmediato a Aysel Tugluk y a todos los presos gravemente enfermos de acuerdo con los estándares nacionales e internacionales con respecto al tratamiento de los presos.[13] A pesar de ello, a principios de febrero de 2022, el encarcelado Turgay Deniz (39) sufrió una insuficiencia pulmonar y perdió la vida durante su detención arbitraria. Aunque los informes médicos destacaron la importancia de ser atendido durante toda la hospitalización, permaneció encarcelado.[14] Su historia es una de las ocho historias de personas que fallecieron en prisiones turcas en los últimos tres meses.[15] Nusret Mugla, de 84 años, fue condenado y encarcelado por ser simpatizante del Movimiento Gülen. Su arresto no tuvo en cuenta su edad, enfermedades cardíacas, renales y cáncer de próstata, y como resultado de la asistencia desatendida, murió encarcelado.

 

El comunicado de prensa realizado en la sucursal de İHD İstanbul señaló que las graves violaciones de los derechos en las cárceles se están volviendo gradualmente sistemáticas y han llegado a un punto muerto en la atención médica, el derecho a la comunicación, la tortura y los malos tratos.[16] Acceder a la justicia se ha vuelto imposible para muchos presos en Turquía. Las organizaciones de derechos expresaron su preocupación de que “ahora se considera un incidente común en el país que el cadáver de una persona sea sacado de una prisión en cualquier momento”.[17]

 

En referencia a los datos de İHD, a marzo de 2021 había al menos 1.605 presos enfermos, 604 de los cuales se encontraban en condiciones precarias en el momento de la publicación de la declaración.[18] Las organizaciones de derechos humanos saben de al menos 38 presos que deberían ser liberados con urgencia, ya que sus condiciones se deterioran aún más. Sin embargo, hasta la fecha las autoridades no han respondido a las llamadas ni de los activistas de derechos humanos ni de las familias.

 

En nombre de Broken Chalk, hago un llamado urgente a todas las comunidades y organizaciones internacionales para que tomen medidas contra las injusticias y los tratos inhumanos contra los presos políticos cometidos por Erdogan y su régimen, y para ayudar a liberarlos de las condiciones degradantes en las que se encuentran detenidos.

 

Texto original escrito por Olga Ruiz Pilato, ‘Human Rights Violations in Turkish Prisons’ accesible en https://brokenchalk.org/human-rights-violations-in-turkish-prisons/

Traducido por Olga Ruiz Pilato

 

Sources;

[1] Duvar English, MHP submits social media proposal, seeks penalties for fake accounts, February 2022 <accessible at https://www.duvarenglish.com/mhp-submits-social-media-proposal-seeks-penalties-for-fake-accounts-news-60333>.

[2] Turkish Minute, Turkish court rejects ailing philanthropist’s appeal for release from prison, January 2022 <accessible at  https://www.turkishminute.com/2022/01/12/kish-court-rejects-ailing-philanthropists-appeal-for-release-from-prison/>.

[3] MedyaNews, Turkey: Severely ill octogenarian prisoner dies, January 2022 <accessible at https://medyanews.net/turkey-severely-ill-octogenarian-prisoner-dies/>.

[4] Ibid.

[5] Ibid.

[6] Turkish Minute, Turkish court rejects ailing philanthropist’s appeal for release from prison, January 2022 <accessible at  https://www.turkishminute.com/2022/01/12/kish-court-rejects-ailing-philanthropists-appeal-for-release-from-prison/>.

[7] Ibid.

[8] Politurco, Gulenm sympathisers are dying in prisons under the ruling of the Erdogan regime, February 2022 <accessible at  https://politurco.com/gulen-sympathizers-are-dying-in-prisons-under-the-ruling-of-the-erdogan-regime-84-year-old-nusret-mugla-was-one-of-the-many-and-died-most-recently.html>.

[9] English Bianet, At least 59 ill prisoners lost their lives in Turkey in a year, January 2022 <accessible at  https://m.bianet.org/english/human-rights/256124-at-least-59-ill-prisoners-lost-their-lives-in-turkey-in-a-year>.

[10] Ibid.

[11] Ibid.

[12] International Federation for Human Rights, Turkey must immediately release Aysel Tugluk and other severely ill prisoners, January 2022 <accessible at https://www.fidh.org/en/region/europe-central-asia/turkey/turkey-must-immediately-release-aysel-tugluk-and-other-severely-ill>.

[13] Ibid.

[14] Ibid.

[15] Ibid.

[16] English Bianet, At least 59 ill prisoners lost their lives in Turkey in a year, January 2022 <accessible at  https://m.bianet.org/english/human-rights/256124-at-least-59-ill-prisoners-lost-their-lives-in-turkey-in-a-year>.

[17] Ibid.

[18] Ibid.

 

Desafíos en el sistema educativo de Sudáfrica

Para cumplir con las normas nacionales e internacionales de derechos humanos, Sudáfrica debe hacer frente a varios problemas en su ámbito educativo. Este artículo presentará algunos de los desafíos educativos más prevalentes del país.

 

Infraestructura

Uno de los problemas principales del sector educativo de Sudáfrica es la infraestructura. Las facilidades de las que disponen los estudiantes son inadecuadas a las necesidades de estos. Es de suma importancia que las escuelas incluyan instalaciones que sean seguras para los niños y el equipo necesario para que los estudiantes puedan continuar la educación. Según Equal Education (EE, 2016) de 2013, la Ministra de Educación Básica, Angie Montshegka, aceptó una ley que obligaba a las escuelas de todo el país a tener como mínimo agua, luz, internet, aulas seguras con hasta 40 alumnos por clase, seguridad, y las instalaciones necesarias para estudiar y practicar una variedad de deportes. Aunque el objetivo se fijó para 2016, hoy en día muchas escuelas cuentan con problemas mucho mayores que una mala conexión a Internet. El país mira hacia el cumplimiento de las metas trazadas, pero aún queda un largo camino por recorrer. Numerosos artículos destacan las muertes reportadas de estudiantes debido a la mala infraestructura de las instalaciones. Adicionalmente, el saneamiento inadecuado de las escuelas es un problema que afecta la salud de los estudiantes. Un ejemplo de esto se ve en sus baños y letrinas de pozo, donde los estudiantes corren el riesgo de tener problemas de salud debido a su higiene inadecuada. Estos obstáculos impiden que los estudiantes se concentren en su educación y desarrollo.

 

Desigualdad en la educación

La desigualdad es notoriamente visible en las escuelas sudafricanas. Según Amnesty International, los niños educados en las 200 mejores escuelas obtienen mejores calificaciones en matemáticas que los niños de las otras 6,600 escuelas. Otras estadísticas destacan que más del 75% de los niños de nueve años no tienen niveles suficientes de comprensión lectora. En algunas provincias, este porcentaje alcanza el 91%. El sistema educativo aún se está recuperando de la era del Apartheid, lo que hace que los niños reciban un trato diferente debido a su origen, riqueza o tono de piel. La Calidad de la Educación Primaria en Sudáfrica, un informe de la UNESCO, establece que, en teoría, todos los niños tienen el mismo acceso a los tres niveles de educación en el país. Sin embargo, muchas de las instituciones que educan a estudiantes de comunidades de bajos ingresos no han logrado mejorar la calidad de la educación que brindan. El gobierno debe abordar los problemas de la pobreza y la educación, pues son problemas directamente conectados.

Mala educación

La calidad educativa que ofrecen las escuelas en Sudáfrica es otro de los problemas más prevalentes en este sector. Según una investigación realizada por Gustafsson en 2021, la jubilación de docentes en Sudáfrica alcanzará niveles máximos en el año 2030, lo que, consecuentemente, resultará en la necesidad de establecer un nuevo profesorado y una reestructuración de aulas e instituciones. Actualmente, la mitad de las clases tienen 30 alumnos por clase, pero el otro 50% puede superar hasta los 50 niños por clase. Para reducir las cifras, se estima que alrededor de 100,000 nuevos docentes deberán integrarse en el sistema educativo, lo que requiere capacitación y financiamiento a gran escala.

 

Otro desafío que enfrenta el sector educativo en Sudáfrica hoy en día es la calidad de los instructores. Más de 5,000 de los profesores actuales no están lo suficientemente capacitados para su profesión. Los instructores no son competitivos en el mercado laboral; tienen poca comprensión de los planes de estudios y ninguna competencia pedagógica, lo que hace que los estudiantes se gradúen de la escuela sin los conocimientos necesarios.

 

Ciclo del analfabetismo

Finalmente, según el informe de la OCDE de 2019, Sudáfrica tiene la mayor proporción de personas de entre 20 y 24 años en el sector NINI (ni trabajo ni educación). Sudáfrica obtuvo casi el 50% en este criterio, el mayor de todos los países examinados por el informe de la OCDE. El informe de 2021 del profesor Khuluvhe analiza la gravedad del problema del analfabetismo y afirma que, en 2019, la tasa de adultos analfabetos (mayores de 20 años) era del 12,1%, o alrededor de 4,4 millones. Esto equivale a que una parte considerable de la población no haya alcanzado un nivel superior de educación. El analfabetismo tiene consecuencias de gran alcance para la población, incluida la descendencia sin educación y la falta de contribución a la sociedad, lo que perjudica la economía del país. Sudáfrica necesita hacer frente a este problema y minimizar el porcentaje de analfabetismo lo máximo posible.

 

Traducido por Olga Ruiz Pilato from [Challenges In The Educational System of South Africa]

 

Referencias

1. EE. (2006, July 19). School Infrastructure. Eqaleducation.Org.Za. Retrieved February 17, 2022, from https://equaleducation.org.za/campaigns/school-infrastructure/

2. Amnesty International. (2020, February 7). South Africa: Broken and unequal education perpetuating poverty and inequality. Www.Amnesty.Org. Retrieved February 17, 2022, from https://www.amnesty.org/en/latest/news/2020/02/south-africa-broken-and-unequal-education-perpetuating-poverty-and-inequality/

3. Gustafsson, M. (2021, August 26). A teacher retirement wave is about to hit South Africa: what it means for class size. The Conversation. Retrieved February 17, 2022, from https://theconversation.com/a-teacher-retirement-wave-is-about-to-hit-south-africa-what-it-means-for-class-size-164345

4. Khuluvhe, M. K. (2021, March 1). Adult illiteracy in South Africa. Www.Dhet.Gov.Za. Retrieved February 17, 2022, from https://www.dhet.gov.za/Planning%20Monitoring%20and%20Evaluation%20Coordination/Fact%20Sheet%20on%20Adult%20Illiteracy%20in%20South%20Africa%20-%20March%202021.pdf

5. Editor. (2019, December 27). Opinion: The Challenges Facing The Education System In South Africa. iAfrica. Retrieved February 17, 2022, from https://iafrica.com/opinion-the-challenges-facing-the-education-system-in-south-africa/

VIOLATIONS DES DROITS HUMAINS DANS LES PRISONS TURQUES

Le gouvernement turc viole le droit national et international en envoyant arbitrairement en détention des prisonniers gravement malades. Les prisonniers en Turquie sont victimes de violences sexuelles et physiques telles que la fouille à nu, ainsi que de nombreuses violations des droits telles que des cantines avec des prix exorbitants, des raids nocturnes dans les quartiers, des restrictions de livres, le refus de médicaments et des punitions arbitraires. Cet article mettra en lumière certains cas de violations des droits de l’homme qui se déroulent aujourd’hui dans les prisons turques.

 

À la suite de la tentative de coup d’État de 2016, le nombre d’incarcérations a considérablement augmenté au point que la surpopulation carcérale est devenue un problème répandu. Cependant, la surpopulation n’est pas le seul problème préoccupant dans les prisons de Turquie, mais les mauvais traitements et les violations des droits de l’homme dont sont victimes des dizaines de milliers de prisonniers constituent un problème grave auquel il faut s’attaquer immédiatement.

 

Le président turc Recep Tayyip Erdogan cible les partisans de Gülen, un groupe confessionnel inspiré par l’ecclésiastique turc Fethullal Gülen, depuis qu’une série d’enquêtes sur la corruption ont eu lieu en décembre 2013, impliquant Erdogan, ses proches et son entourage. Parmi les cibles figurent de nombreux politiciens de l’opposition, des journalistes, des avocats et des défenseurs des droits humains. Yusuf Bekmezci (82 ans), un prisonnier gravement malade qui était détenu à la prison de type F de Kırıklar à Izmir, est décédé après 47 jours de soins intensifs. Il a été arrêté en janvier 2020 dans le cadre d’enquêtes sur le mouvement Fetullah Gülen. Bekmezci a été placé en détention provisoire à la prison de type F d’Izmir Kırıklar et condamné à 17 ans et 4 mois d’emprisonnement le 9 avril 2021 pour avoir été « responsable d’une organisation ». Saadet Aytekin, sa petite-fille et avocate a déclaré que « l’affaire de son grand-père était devant la Cour suprême. Sa peine n’avait pas été ratifiée. Cependant, le tribunal a décidé qu’il “devrait continuer à purger sa peine à l’hôpital” comme si sa condamnation avait été ratifiée. Il a eu des maladies tout au long de sa détention de deux ans, mais ils ont refusé de libérer un homme attaché à des tubes en soins intensifs parce qu’il était un “risque d’évasion”. En effet, le Conseil turc de médecine légale (ATK) a publié un rapport médical déclarant que Bekmezci était inapte à rester incarcéré, mais le tribunal a rejeté le rapport en déclarant qu’il courait un “risque de fuite”. Sa fille, Şeyma Bekmezci, a déclaré que son père était incapable de comprendre les procédures judiciaires à la lumière de son Alzheimer avancé, ce qui l’empêchait par conséquent de se défendre. Elle a suggéré que le manque de soins de santé mentale appropriés en prison était l’un des facteurs à l’origine de sa détérioration : “il s’oublie complètement au tribunal et se trouve dans une position vulnérable”.

 

L’Association des droits de l’homme (İHD) a déclaré qu’en juin 2020, le nombre de détenus malades enfermés derrière les barreaux en Turquie s’élevait à 1 605, dont environ 600 étaient dans un état critique. Le gouvernement a autorisé leur détention même si la plupart d’entre eux disposaient de rapports médico-légaux et médicaux les jugeant inaptes à rester incarcérés. Les autorités ont refusé leur libération au motif qu’ils représentaient un danger potentiel pour la société. L’incapacité à libérer les prisonniers gravement malades à temps pour recevoir un traitement médical approprié a entraîné cinq décès au cours des huit premiers mois de 2020. Après le déclenchement de la pandémie, le gouvernement a libéré les prisonniers accusés de meurtre mais a décidé de garder les prisonniers politiques malgré les risques de la pandémie. Mugla est décédé après avoir contracté le Covid-19.

 

En novembre et décembre 2021, plusieurs prisonniers ont perdu la vie alors qu’ils étaient détenus dans des prisons de type T et de type F. Les prisonniers Garibe Gezer et İlyas Demir ont été retrouvés morts dans les cellules capitonnées où ils avaient été isolés. Certains prisonniers, tels que Bangin Muhammed, 33 ans, et Abdülrezzak Şuyur, 65 ans, sont décédés faute d’avoir été libérés malgré leur maladie grave et, dans ce dernier cas, un cancer avancé. D’autres ont été retrouvés morts de manière suspecte dans leurs cellules et l’administration a informé leurs familles qu’ils s’étaient suicidés.

Le 20 janvier 2022, 43 barreaux et avocats ainsi que des organisations de défense des droits de l’homme aux niveaux national et international ont signé une lettre urgente à l’intention des titulaires de mandats spéciaux des Nations Unies pour attirer l’attention sur le risque imminent pour la santé et la vie de la prisonnière malade Aysel Tugluk, détenue à la prison de type F de Kocaeli Kandira depuis décembre 2016. Tugluk a reçu un diagnostic de démence et reste emprisonnée malgré les appels des rapports médicaux démontrant son état précaire et sa santé détériorée, exacerbée par la pandémie de Covid-19. Fournissant des informations supplémentaires sur les problèmes systémiques concernant le traitement des prisonniers en Turquie, la lettre demande aux Procédures spéciales d’exhorter le gouvernement turc à libérer immédiatement Aysel Tugluk et tous les prisonniers gravement malades conformément aux normes nationales et internationales en matière de traitement des prisonniers. Malgré cela, début février 2022, l’emprisonné Turgay Deniz (39 ans) a souffert d’une insuffisance pulmonaire et a perdu la vie lors d’une détention arbitraire. Bien que les rapports médicaux aient souligné l’importance d’être soigné tout au long de l’hospitalisation, il est resté incarcéré. Son histoire est l’une des huit histoires de personnes décédées dans les prisons turques au cours des trois derniers mois. Nusret Mugla, 84 ans, a été reconnu coupable et emprisonné pour être un sympathisant du Mouvement Gulen. Son arrestation n’a pas tenu compte de son âge, de ses maladies cardiaques et rénales et de son cancer de la prostate, et à la suite de l’assistance négligée, il est mort incarcéré.

 

En se référant aux données de l’İHD, en mars 2021, il y avait au moins 1 605 détenus malades, dont 604 étaient dans des conditions précaires au moment de la publication de la déclaration. Les organisations de défense des droits de l’homme ont connaissance d’au moins 38 prisonniers qui devraient être libérés d’urgence, car leurs conditions ne cessent de se détériorer. Cependant, à ce jour, les autorités n’ont répondu ni aux appels des militants des droits de l’homme ni aux familles.

 

En se référant aux données de l’İHD, en mars 2021, il y avait au moins 1 605 détenus malades, dont 604 étaient dans des conditions précaires au moment de la publication de la déclaration. Les organisations de défense des droits de l’homme ont connaissance d’au moins 38 prisonniers qui devraient être libérés d’urgence, car leurs conditions ne cessent de se détériorer. Cependant, à ce jour, les autorités n’ont répondu ni aux appels des militants des droits de l’homme ni aux familles.

 

Au nom de Broken Chalk, je lance un appel urgent à toutes les communautés et organisations internationales pour qu’elles agissent contre les injustices et les traitements inhumains infligés aux prisonniers politiques par Erdogan et son régime, et pour les aider à se libérer des conditions dégradantes dans lesquelles ils sont détenu.

 

Written by Olga Ruiz Pilato

Écrit par Olga Ruiz Pilato

 

Sources;

[1] Duvar English, MHP submits social media proposal, seeks penalties for fake accounts, February 2022 <accessible at https://www.duvarenglish.com/mhp-submits-social-media-proposal-seeks-penalties-for-fake-accounts-news-60333>.

[2] Turkish Minute, Turkish court rejects ailing philanthropist’s appeal for release from prison, January 2022 <accessible at  https://www.turkishminute.com/2022/01/12/kish-court-rejects-ailing-philanthropists-appeal-for-release-from-prison/>.

[3] MedyaNews, Turkey: Severely ill octogenarian prisoner dies, January 2022 <accessible at https://medyanews.net/turkey-severely-ill-octogenarian-prisoner-dies/>.

[4] Ibid.

[5] Ibid.

[6] Turkish Minute, Turkish court rejects ailing philanthropist’s appeal for release from prison, January 2022 <accessible at  https://www.turkishminute.com/2022/01/12/kish-court-rejects-ailing-philanthropists-appeal-for-release-from-prison/>.

[7] Ibid.

[8] Politurco, Gulenm sympathisers are dying in prisons under the ruling of the Erdogan regime, February 2022 <accessible at  https://politurco.com/gulen-sympathizers-are-dying-in-prisons-under-the-ruling-of-the-erdogan-regime-84-year-old-nusret-mugla-was-one-of-the-many-and-died-most-recently.html>.

[9] English Bianet, At least 59 ill prisoners lost their lives in Turkey in a year, January 2022 <accessible at  https://m.bianet.org/english/human-rights/256124-at-least-59-ill-prisoners-lost-their-lives-in-turkey-in-a-year>.

[10] Ibid.

[11] Ibid.

[12] International Federation for Human Rights, Turkey must immediately release Aysel Tugluk and other severely ill prisoners, January 2022 <accessible at https://www.fidh.org/en/region/europe-central-asia/turkey/turkey-must-immediately-release-aysel-tugluk-and-other-severely-ill>.

[13] Ibid.

[14] Ibid.

[15] Ibid.

[16] English Bianet, At least 59 ill prisoners lost their lives in Turkey in a year, January 2022 <accessible at  https://m.bianet.org/english/human-rights/256124-at-least-59-ill-prisoners-lost-their-lives-in-turkey-in-a-year>.

[17] Ibid.

[18] Ibid.