18 Ottobre 2023
Il 7 ottobre, Hamas ha lanciato un attacco sul territorio israeliano, durante un festival appena fuori le mura che circondano la Striscia di Gaza. Questo evento ha portato alla tragica perdita di oltre 250 vite di civili israeliani, con molti altri rapiti e tenuti in ostaggio in un territorio isolato. In risposta, Israele ha dato inizio a un conflitto su larga scala con Hamas, portando a bombardamenti su Gaza e a un completo assedio dei confini. Il conflitto ha avuto conseguenze devastanti, con una stima di 3.000 vittime palestinesi attribuite all’iniziale attacco di Hamas, assieme alla perdita di 1.300 vite di civili israeliani. Ciò ha scatenato una tragica crisi umanitaria per oltre 2 milioni di palestinesi nella città più densamente popolata del mondo.
Riflettendo sui costi umanitari, è straziante notare che più di 1.000 bambini sono morti a Gaza dall’inizio del conflitto, come stimato dal Ministero della Salute di Gaza. Dato che la metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza ha meno di 18 anni, le Nazioni Unite e la comunità internazionale devono raddoppiare i loro sforzi per incoraggiare una immediata tregua e monitorare entrambe le parti nel rispetto delle regole del diritto internazionale. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha richiesto una immediata tregua umanitaria, dichiarando: “L’attacco di Hamas non può giustificare una punizione collettiva per la popolazione palestinese.”
I problemi nelle recenti discussioni in corso che coinvolgono gli Stati Uniti, l’Unione Europea, Israele e l’Egitto sono motivo di profonda preoccupazione. L’obiettivo primario di queste discussioni è di facilitare l’entrata di aiuti umanitari vitali dall’Egitto a Gaza, attraverso l’apertura del passaggio di Rafah; sfortunatamente, queste negoziazioni hanno incontrato ostacoli significativi, dal momento che Israele ha preso di mira il passaggio di Rafah con bombardamenti in quattro occasioni dall’inizio del conflitto il 7 ottobre.
Il 17 ottobre, una violenta esplosione ha scosso l’Al-Ahli Baptist Hospital a Gaza, dove medici e infermieri stavano assistendo i palestinesi feriti, tra cui donne e bambini, mentre altri cercavano ancora rifugio. Questo incidente è diventato il luogo del più alto bilancio delle vittime in un singolo evento dall’inizio del conflitto, con la perdita di 500 persone, come riportato dalle autorità sanitarie palestinesi. Entrambi i principali attori militari nel conflitto, Hamas e le Forze di Difesa Israeliane, affermano che l’altra parte sia responsabile dell’incidente.
Data la crisi umanitaria senza precedenti dovuta a questo conflitto, con quasi 2,2 milioni di palestinesi senza accesso a provviste come cibo, acqua, elettricità, Broken Chalk necessita di un’azione immediata per fermare le correnti estreme violazioni dei diritti umani, per portare stabilità nella regione e per tutta l’umanità. Chiediamo al governo israeliano e alla comunità internazionale di dichiarare urgentemente una tregua e permettere il passaggio di aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah, fornendo assistenza a numerosi palestinesi sfollati e colpiti. Riteniamo che la comunità internazionale debba esercitare maggiore vigilanza sul governo israelita per assicurare il rispetto dei diritti umani. Israele deve urgentemente ritirare l’assedio di Gaza per permettere agli ospedali palestinesi di ricevere acqua, cibo, elettricità e carburante.
Comunicato con il dovuto rispetto da Broken Chalk
Firmato
Broken Chalk
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